La razza bovina Piemontese è una delle principali razze da carne italiane ed è inserita nell’elenco dei “PAT” della Regione Piemonte (Prodotti Agroalimentari Tradizionali). La “Piemontese” ha avuto una notevole evoluzione nel corso del tempo, passando da razza a triplice attitudine (lavoro, carne e latte), a razza specializzata soprattutto per la produzione di carne. Sono animali dal mantello bianco, con colorazioni tendenti al fromentino carico o grigio scuro nei maschi, caratterizzati da precocità di sviluppo, buona capacità di conversione degli alimenti, elevata resa alla macellazione e ottima qualità delle carni. Si alleva in tutta la regione Piemonte, ma è particolarmente diffusa nelle province di Cuneo, di Asti e di Torino. Presenze della razza si riscontrano anche nella vicina regione Liguria.
La razza Piemontese è oggi al primo posto in Italia per numero di capi allevati considerando le sole razze autoctone da carne, mentre se estendiamo l’osservazione a tutte le razze presenti nel nostro paese si colloca al terzo posto, dopo la Frisona e la Bruna Alpina, entrambe da latte.
Le origini di questa popolazione bovina sono molto antiche, dato che ha come progenitore un “Bos primigenius” presente fin dal pleistocene nell’area piemontese, incrociatosi con soggetti di una popolazione bovina di Zebù, arrivati in Piemonte probabilmente al seguito delle migrazioni Ariane circa 25 – 30.000 anni fa.
La taglia di questi animali è considerata media: le femmine possono arrivare a pesare 500 – 600 kg, mentre i maschi raggiungono anche i 1.100 – 1.200 kg. Caratteri distintivi della razza sono la frequente presenza della “doppia coscia”, ovvero una muscolatura molto sviluppata (soprattutto a livello di coscia e lombi) a cui, nei maschi, si aggiunge l’accrescimento del coppo, una gibbosità sulla parte dorsale del collo alquanto accentuata, con l’assenza o quasi della giogaia.
Il termine “fassone” o “fassona” corrisponde all’italianizzazione del vocabolo piemontese “fasson”, a sua volta derivato da un’espressione usata dai commercianti francesi, i quali erano soliti apprezzare i vitelli migliori dicendo che erano “de bonne façon”, “di buona fattura”. Oggi il termine “fassone” è utilizzato per indicare una carne di qualità superiore.
La razza presenta una buona adattabilità all’allevamento in zone collinari e montane.